associazione culturale in Perugia dal 1986
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Il Pasubio fu conquistato dalle truppe italiane nei primi tre giorni di guerra e presidiato da esse per circa un anno, allorquando gli austriaci ne riconquistarono una buona parte con la cosiddetta “Strafexpedition”: il 17 maggio 1916 ripresero possesso del Col Santo e s’avvicinarono al Passo della Borcola. Il 2 luglio 1916 e poi ancora nell’autunno si ebbero furiosi combattimenti tra i due eserciti schierati sul Pasubio, ma si arrivò all’inverno senza sostanziali modifiche delle posizioni dei due eserciti e con i soldati che si “guardavano” dai Due Denti, a pochissima distanza.
Anche sul Pasubio, come su tanti altri fronti, né i fuochi delle potenti artiglierie né i sanguinosi assalti delle fanterie riuscirono a dare una svolta alla logorante “guerra di posizione”: la guerra di mine rappresentò il tentativo di sbloccare questa situazione di stallo. Nel 1916 gli italiani avevano fatto saltare la cima del Col di Lana e del Castelletto, gli austriaci la cima del Monte Cimone e altre minori.
La più potente fu la mina austriaca del 13 marzo 1918, che pose termine a questo tipo di guerra e provocò la morte di più di 50 soldati italiani.
Il generale Brunner ricorda così quei momenti terribili:
“L’istantaneo, profondo scuotimento del terreno ed un cupo tuono dimostrarono riuscito il brillantamento; seguì poi con forte frastuono la fuoriuscita di masse di pietrame dalle parti laterali del Dente nemico, e lo scuotimento della parte superiore dello stesso. (...) l’intero massiccio del Dente sembrò un mare di fiamme dal quale emergevano vampe fino a 30 meri di altezza. La potenza della fiamma, che durò circa 30 minuti, si manifestò attraverso i vani e le gallerie non intasate anche sul nostro Dente, irruppe fuori del pozzo di ventilazione presso il “Dom” e si diffuse negli scavi aperti. Essa colpì anche una nostra pattuglia di Jäger avanzatasi troppo presto” (In Mario Rigoni Stern, op. cit., pag. 490).
PROGRAMMA
Venerdì 13 settembre
Ore 7.00 partenza in autobus dal parcheggio Mini Metrò, lato deposito Sulga al Pian di Massiano. Pranzo al sacco se possibile nella città di Rovereto, altrimenti durante il viaggio.
N.B. Tenere a portata di “piedi” gli scarponi, per camminare da subito senza scaricare i bagagli dal bus.
Dal Colle di Miravalle, dove è collocata Maria Dolens, la celeberrima Campana dei Caduti, la più grande del mondo, fusa con il bronzo dei cannoni donati dalle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale, si raggiunge il monumentale Sacrario di Castel Dante, dedicato ai caduti della Grande Guerra costruito nel 1936.
Si prosegue in salita lungo la Strada degli Artiglieri, (una serie di lapidi a ricordo delle 102 medaglie d’oro di artiglieri italiani che persero la vita nella Prima Guerra Mondiale) che dopo numerose curve e tornanti, raggiunge la grotta dove nel maggio del 1916 fu catturato il tenente Damiano Chiesa, nato a Rovereto ma combattente per l’Italia e quindi fucilato per alto tradimento nel castello del Buon Consiglio di Trento.
Da qui, una strada sterrata risale l’impressionante scenario dei Lavini di Marco, famosi in tutto il mondo per le “Piste dei Dinosauri”, impronte fossili dei rettili che nel Giurassico ( 200 milioni di anni fa) calpestarono la battigia del mare che allora ricopriva l’area del basso Trentino.
Tornati all’autobus ci spostiamo di circa 20 km presso l’albergo Aurora (categoria due stelle) nella fraz. di Parrocchia (comune di Vallarsa Tn) con sistemazione in camere doppie con servizi privati.
Dislivello: in salita e discesa 500 m.
Tempo di percorrenza : 4 ore.
Cena e pernottamento.
Sabato 14 settembre
Colazione in albergo.
Ore 8.00 partenza in autobus verso il Monte Pasubio.
Giunti in loc. Ponte Verde (mt 900), vista la non percorribilità della strada di accesso a bus oltre gli 8 metri, occorre fare un trasbordo su pulmini prenotati che ci porteranno a Bocchetta Campiglia a mt. 1216.
Qui inizia la famosa Strada delle 52 gallerie, la spettacolare mulattiera scavata dai minatori italiani nel 1917 che buca e risbuca la roccia.
E’ lunga poco più di 6 km e di cui oltre 2 km in galleria, tra cui una a sviluppo elicoidale. Una volta arrivati al rifugio generale A. Papa (mt 1928) si prosegue per la Zona sacra (Sentiero Tricolore) raggiungendo la cima Palon (2232 mt).
L’intera zona è letteralmente cosparsa di trinceramenti e resti bellici, teatro di una guerra sotterranea che si concluderà il 13 marzo 1918 quando circa 50 tonnellate di esplosivo austriaco faranno saltare il Dente italiano.
Tornati al rifugio, si imbocca la Strada degli Eroi che durante il conflitto mondiale era solamente un sentiero e venne in seguito allargata per permettere un comodo accesso alla Zona Sacra. Lungo il percorso si incontra la Galleria d'Havet, lunga poche decine di metri, che permette di passare nella Val Canale. Si prosegue per la malga val di Fieno fino al Pian delle Fugazze a quota 1162 m. dove ci attende l’autobus.
Dislivello:
da Bocchetta Campiglia al rif. Papa 700 m. in salita e circa 3,30 ore di percorrenza
da Rif. Papa a cima Palon e ritorno dislivello in salita e discesa 300 mt e circa 2 ore
da rif. Papa al Pian delle Fugazze dislivello in discesa 700 m. e circa 2 ore
Rientro in albergo per cena e pernottamento.
Domenica 15 settembre
Colazione in albergo.
Ore 8.30 Partenza in autobus per il Pian delle Fugazze, da dove partiremo su sentiero che sale verso il monte Cornetto. Giunti alla selletta nordovest (1611 mt) si scende verso la verdissima Alpe di Campogrosso lasciando sulla destra Malga Boffetal. Il percorso con dolci saliscendi ci conduce al Passo di Campogrosso con bellissima vista a sinistra del Sengio Alto e a destra sul Carega.
Dislivello in salita e discesa circa 500 m.
Tempo di percorrenza circa 2,30 ore.
Giunti al P.sso di Campogrosso (mt 1456) se rimane tempo, si può percorrere il “sentiero Storico” un interessante anello che collega i resti di manufatti militari della grande guerra. Uno splendido museo all'aperto che somma le valenze storiche alle valenze naturalistiche, luogo di pace e di osservazione della natura dopo tanto dolore.
Dislivello in salita e discesa circa 100 m.
Tempo di percorrenza circa 1,30 ore.
(possibilità di pranzare al rifugio Giuriolo a P.so Campogrosso)
Nel primo pomeriggio partenza per Perugia.
Arrivo al Pian di Massiano alle 21,00 circa.
Interesse paesaggistico e storico.
Difficoltà: E’ necessario un buon allenamento su percorsi di montagna. L’escursione di sabato si svolge su mulattiera pur larga e sicura, ma presenta alcuni tratti esposti e non protetti. Si raccomanda di portare una torcia per percorrere le gallerie.
Abbigliamento: tutto quello che è necessario in montagna anche se in estate.
Obbligatori giacca a vento, mantella antipioggia, scarponi da trekking; bastoncini consigliati.
La quota di partecipazione individuale :
varia da € 190,00 con un minimo di 20 partecipanti, a € 170,00 con un massimo di 25 partecipanti (in base al numero degli iscritti) .
In caso di non raggiungimento di 20 iscritti la quota subirà delle variazioni.
N.B. Vista l’esiguità dei posti disponibili, non sono previste sistemazioni in camera singola
La quota comprende:
viaggio in autobus g.t.;
vitto e alloggio dell’autista;
n°2 pernottamenti in camere con servizi privati in albergo cat. 2 stelle;
-trattamento di ½ pensione;
acqua in caraffa e ¼ di vino della casa ai pasti;
assicurazione medica e bagaglio.
La quota non comprende:
i pranzi;
la guida escursionistica da pagare in loco ( 8/10 € in base al nr. dei partecipanti);
passaggio in pulmini da Ponte Verde a Bocchetta Campiglia € 3,50 cadauno
QUANTO NON INCLUSO ALLA VOCE LA QUOTA COMPRENDE