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Da venerdì 1 a domenica 3 maggio 2009 PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO, LAZIO E MOLISE La Majella

associazione culturale in Perugia dal 1986
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Da venerdì 1 a domenica 3 maggio 2009

PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO, LAZIO E MOLISE

La Majella

Un mondo magico con canyon, valloni, grotte, eremi, lupi e serpenti     

Accessibile e accogliente, nonostante le altitudini che raggiunge e l'asprezza di alcune sue parti, la Majella è stata identificata nel corso dei millenni come la "Montagna Madre", protettrice e divina, al tempo stesso Madre Terra e Montagna Sacra per i popoli primitivi che l'abitarono, rifugiandosi nelle sue grotte e consumando qui i loro riti religiosi. "Montagna madre", dunque, o anche "Padre dei monti" come la definì Plinio il Vecchio, la Majella comunque "Montagna Sacra" per eccellenza, per le sue caratteristiche simboliche di grandiosità e accoglienza tramandate e rielaborate nel corso dei millenni.
E questa suggestione sopravvive ancora in alcuni riti e feste religiose che si continuano a praticare nei piccoli paesi al suo interno.
Mitologia e preistoria a parte, la storia più recente della Majella è legata soprattutto alla presenza, costante e diffusa nel tempo, della pastorizia, che si è intrecciata con il fenomeno, storicamente più recente, dell'eremitismo, che qui ha trovato uno sviluppo unico ed eccezionale.Queste due dimensioni antropologiche e sociali così diverse hanno vissuto in stretto contatto tra loro. La relazione è nata, e si è consolidata, con l'uso, comune ad entrambe, delle grotte che punteggiano numerosissime la Majella e che ospitarono comunità umane fin dalla preistoria. Con l'inizio del Cristianesimo, tra il II° e il III° secolo, comincia la diffusione dell'eremitismo e quelle stesse grotte, consacrate prima alla Madre Terra e poi ad Ercole, diventano il rifugio spirituale degli eremiti. Al culto di Ercole subentra progressivamente quello di S. Michele Arcangelo.

PROGRAMMA

Venerdì 1 Maggio 2009

Partenza in autobus da Perugia Pian di Massiano, parcheggio mini metrò lato verso Questura, ORE 06,00 PRECISE

Percorso in autobus: Perugia, Terni, Avezzano, Sulmona, Rivisondoli, Fara S. Martino.

Canyon: Fara S. Martino e gole di Santo Spirito.
L'imponente massiccio della Majella incombe su Fara S. Martino, l'antico borgo longobardo che ospita oggi i più celebri pastifici d'Abruzzo. A breve distanza dall'abitato, la bastionata calcarea della montagna è incisa da due gole, la Valle di Santo Spirito e la Valle Serviera.
Incassata e difficile, la Val Serviera è il più impegnativo dei canyon abruzzesi. Inaccessibile dal basso, viene percorsa da speleologi e alpinisti: un percorso, insomma, per esperti, che contrasta non poco con la vicina gola di Santo Spirito, accessibile a tutti e frequentata per la sua bellezza. Ad aprirla, secondo la tradizione, è stato S. Martino in persona, che insegnò in questo modo, alla gente del posto, la strada verso le acque, i boschi e i pascoli della montagna.
Nella forra iniziale le buche scavate dalle acque sulle pareti verticali sono le tracce delle gomitate del Santo, per aprirsi la strada. Il ritorno è lungo lo stesso percorso.
Tre ore e mezzo di cammino complessivo con un dislivello di m.550.
Nel pomeriggio visita della città.
SISTEMAZIONE IN ALBERGO, CENA E PERNOTTAMENTO IN ALBERGO

Sabato 2 Maggio 2009
Valloni. Il Vallone delle Tre Grotte.
Dal centro di Pennapiedimonte (m.669s.l.m.) si traversano le ripide strade del paese fino al piazzale a monte di questo, ai piedi della guglia del Balzolo. La strada sterrata costruita durante la realizzazione dell'acquedotto traversa i ripidi e assolati pendii che scendono sulla forra dell' Avello, ed offre un magnifico colpo d'occhio sul vallone e, più in alto, sulla impressionante parete della Cima delle Murelle. Raggiunta quota 1106 m. presso la conca del Linaro è prevista la sosta pranzo e, quindi, si ritorna al paese di partenza.
Escursione di circa 4 ore con dislivello di 350 metri.
Nel pomeriggio ci attende un'altra breve escursione.
Grotte ed Eremi: la Grotta S. Angelo di Palombaro.
Uno degli eremi più sorprendenti dell'intero Abruzzo sorge nel selvaggio versante orientale della Majella, in una colossale caverna dove il popolo italico dei Carecini, venerava Bona, dea della fertilità. Al suo interno delle vasche scavate nella roccia testimoniano la presenza di un antico culto delle acque. L'aspersione delle mammelle con l'acqua della sorgente può, secondo le tradizioni della zona rendere più abbondante il latte materno. All'interno della grotta i resti medievali della chiesa sono pochi ma di notevole suggestione.
Escursione di circa 3 ore con un dislivello di 300 m.
CENA E PERNOTTAMENTO IN ALBERGO

Domenica 3 Maggio 2009
Lupi e serpenti: Pretoro. Festa di San Domenico abate.
Nei secoli scorsi tra gli animali ritenuti più pericolosi per l'uomo, certamente figuravano i lupi e i serpenti. Oggi i lupi sono ridotti a poche centinaia di esemplari e dai serpenti ci si difende con i sieri; ma un tempo era necessario ricorrere anche alla protezione dei santi, nel nostro caso a San Domenico,il cui culto in Abruzzo e nel Lazio era riferito ad alcuni precisi patronati: la difesa contro la febbre, contro la pioggia e la tempesta, cui solo in epoca posteriore si aggiunsero i patronati contro l' assalto dei lupi, contro le morsicature dei serpenti e, di conseguenza, contro le odontalgie.
In occasione della festa patronale, passeggiando lungo i pittoreschi vicoli del paese potremo incontrare la "Serenele" o "Lu scruscenu" serpenti non velenosi che ammansiti da S. Domenico si avvinghiano inermi tra le mani dei fedeli che hanno legato al polso "Lu laccette" di S. Domenico realizzato a mano dalle nonne di Petroro dove tra i fili di bianco cotone vi sono fiocchetti di colore rosso, simbolo ricorrente in tutte le manifestazioni di questa tradizione.
Ore 10 premiazione dei serpari e poi alle ore 12.30 assisteremo ad una delle più antiche sacre rappresentazioni legata al miracolo di S. Domenico: "Lu lope". La storia narra di un bambino (l'ultimo nato in paese) che viene rapito da un grosso lupo mentre i genitori sono nel bosco a far legna; quindi l'intervento del Santo che mosso dalle accorate preghiere dei genitori, ammansisce il lupo facendo sì che esso stesso riporti il bimbo fra le braccia dei genitori.
Dopo pranzo è prevista la partenza per Perugia. Possibile sosta lungo il percorso per una breve visita ad un sito archeologico o artistico.

Ritorno a Perugia: per le ore 20. 

Difficoltà: le tre escursioni sono prive di particolari difficoltà e richiedono solo un minino di allenamento. 

Interesse: naturalistico, paesaggistico, antropologico e artistico.  

Abbigliamento: k-way, scarponi, copricapo, giacca anti-pioggia e ricambio obbligatori.  

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
per un minimo di 40 iscritti è di € 160.
La quota comprende:
· viaggio in pullmann gran turismo, come da itinerario;
· spese di vitto e alloggio dell'autista;
· sistemazione in hotel 3 stelle in camere doppie o triple a Fara S. Martino;
· trattamento di mezza pensione;
· il pranzo al sacco del secondo e terzo giorno, preparati dall'albergo.  

La quota non comprende
· il pranzo al sacco del primo giorno;
· le mance e gli extra in genere;
· eventuali ingressi a Musei e altri luoghi dove è previsto un biglietto d'ingresso;
· quanto non previsto alla voce" la quota comprende".  

In caso di non raggiungimento del minimo dei partecipanti il prezzo subirà un aumento o la gita verrà annullata.

Il pagamento dovrà essere fatto entro 3 giorni dalla prenotazione o direttamente in agenzia o tramite bonifico bancario intestato a GrifoViaggi srl IBAN : IT58L0340003071000000801012 Indicando causale : MAJELLA NaturAvventura

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Al momento dell'iscrizione a qualsiasi iniziativa, puoi richiedere i gadgets che vuoi, scelti tra i seguenti:
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Ti verranno consegnati il giorno dell'iniziativa!

L’escursione è riservata esclusivamente ai soci in regola con il pagamento della quota sociale dell’anno in corso.

 

Organizzatori:  Claudio Castellini  Carlo Arconi