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Domenica 09 marzo 2025 CITTA' DELL'UMBRIA Gubbio dal Monte Foce

associazione culturale in Perugia dal 1986
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Domenica 09 marzo 2025

CITTA' DELL'UMBRIA

Gubbio dal Monte Foce

“Il medioevo ha dato la nota fondamentale all’architettura, è il medioevo scenografico dei romantici; un paesaggio-pittura, un paesaggio-idea…

Confesso di aver riportato dall’Umbria speciale predilezione per Gubbio. Priva di colori vivaci, di una monocromia sublime, Gubbio sembra bucare la superficie di grazioso estetismo della quale è rivestita l’Umbria per risucchiarci indietro in un secondo strato di memorie arcaiche.

Il medioevo col palazzo dei Consoli vi è appariscente; col palazzo Ducale, specialmente con il suo cortile il rinascimento vi è invece segreto e come avvolto nell’involucro medievale: ma tutto respinge più in là ad una civiltà italica e appenninica, su cui le altre si adagiano conservandone i segreti segni “.

Tratto da Tutt’Italia Guido Piovene (1963)

Ritrovo e partenza:  08.30 Perugia parcheggio Borgonovo loc. Centova; secondo appuntamento alle 08.45 alla piazza del mercato (vicino stazione Carabinieri) a Ponte San Giovanni e partenza per Gubbio. Partenza per l'escursione a piedi alle 09.45 dal parcheggio sterrato a pagamento (€ 1,20/ora) nei pressi del teatro romano
Mezzo di trasporto:  mezzi propri
Rientro a Perugia:  intorno alle 18.30
Percorso in pullman/macchina:  Perugia, Gubbio Partenza per l’escursione alle 09.45 dal parcheggio sterrato a pagamento (€ 1,20/ora) nei pressi del teatro romano
Organizzatori:  Sonia Tosti  Gian Piero Zurli  
Descrizione itinerario a piedi

Attraverseremo il quartiere di San Martino fino ad arrivare a Porta Metauro che conserva intatte le due grosse ante in rovere.
Usciti dalla porta, sulla destra si trova la piccola preziosa chiesa di Santa Croce, custodita dalla Confraternita di Santa Croce della Foce; da qui parte la solenne processione del Cristo Morto il venerdì Santo.
Notevole l’interno impreziosito da sontuosi altari, statue seicentesche e da un soffitto ligneo a cassettoni dipinti ad olio e tempera.

In breve lasciamo l’asfalto e seguendo le indicazioni per il Monte Foce, si inizia a salire per ripido sentiero fino ad arrivare all’eremo di S. Ambrogio oggi totalmente ristrutturato, se ne ha notizia fin dal 1331, anno in cui fu riedificato.
Nella chiesa si conservano quadri di scuola eugubina e vi è sepolto il Beato Arcangelo Canetoli (1460-1513).

Ritornando sui nostri passi per poche centinaia di metri, prenderemo il sentiero sulla destra che in ripida salita (pendenza del 15 %), ci fa guadagnare velocemente quota.  Il versante del monte presenta tipiche piante di macchia mediterranea, quali la ginestra, il corbezzolo, il leccio e il rovo.
In un anticipo di primavera noteremo le prime fioriture di timide violette e l’esuberante elleboro.


Arrivati sulla vetta del M. Foce m.983 si potrà ammirare un panorama di tutto rispetto nonostante la modesta quota, soprattutto volgendo lo sguardo verso Nord dove inconfondibile si eleva il massiccio del Catria; continuando la panoramica verso est si distinguono il monte Cucco e i Monti di Gualdo.
Dalla vetta si scende in direzione N-E fino ad arrivare ad una casa colonica da dove parte un sentiero in salita, che in caso di recenti piogge sarà molto fangoso.
Dopo il breve tratto in salita cominceremo a scendere su stretto e tortuoso sentiero che, con accentuata pendenza (13%) attraverso un bosco di abeti e pini, ci porterà fino alla strada statale.
Prendendo la direzione per Gubbio, fatte poche centinaia di metri su asfalto da percorrere in fila indiana con cautela, arriveremo alla struttura muraria del Bottaccione che da il nome alla gola scavata dal torrente Camignano.
Poco più avanti raggiungiamo un sito geologico di fama mondiale; infatti in questo luogo è stata trovata la prova della teoria ad oggi più accreditata dell’estinzione dei dinosauri.
Secondo tale teoria 65 milioni di anni fa sarebbe caduto sulla terra un meteorite che avrebbe determinato cambiamenti climatici tali da provocare la loro scomparsa.

Dopo una breve sosta, riprenderemo il nostro cammino percorrendo il tracciato dell’antico acquedotto medievale che portava l’acqua alla città e all’interno del palazzo dei Consoli. 
Il percorso, che si mantiene alto sulla valle, ci permette di vedere la struttura dell’eremo di sant’Ambrogio che abbiamo raggiunto all’inizio della giornata, torna a salire toccando le mura della vecchia rocca e ci conduce alla porta di sant’Ubaldo, dove termina il “buchetto”, lo stretto passaggio tra le mura urbiche e il monastero di Sant’Antonio, percorso dai ceraioli il 15 di maggio di ogni anno.
Rientrati in città ci perderemo ancora fra le sue affascinanti viuzze per arrivare in piazza Grande e da lì ritornare al parcheggio nei pressi del Teatro Romano.

Difficoltà:  E - Escursionistica: ill percorso si sviluppa per la maggior parte su sentieri evidenti ma con marcate pendenze sia in salita che in discesa dove occorre fare attenzione.
Lunghezza percorso:   ca 12 km
Dislivelli:  650 m in salita e discesa
Ore di cammino escluse le soste:  ca 5 ore
Interesse:  storico paesaggistico
Pranzo:  al sacco
Indicazioni utili

Abbigliamento: obbligatori scarponi alti alla caviglia, bastoncini fortemente consigliati per diversi tratti scoscesi e giacca a vento, importante il ricambio da lasciare in auto

Un eventuale annullamento per numero insufficiente di partecipanti, maltempo o qualsiasi altra causa verrà comunicato in tempo utile per email a tutti i soci, che sono pregati di controllare la loro posta elettronica, oppure di consultare il sito di Naturavventura. In mancanza di comunicazioni l’iniziativa si svolgerà come da presente programma.

L’iniziativa è riservata ai soci in regola con il pagamento della quota associativa dell’anno in corso.