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domenica 27 marzo 2022 ETRURIA Nel cuore della Tuscia viterbese: Vitorchiano, Corviano e la Cascata del Martelluzzo

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domenica 27 marzo 2022

ETRURIA

Nel cuore della Tuscia viterbese: Vitorchiano, Corviano e la Cascata del Martelluzzo

          

 

Vi ricordate Vittorio Gassman nei panni del Cavaliere Brancaleone da Norcia, che con la sua sgangherata armata cercò di saccheggiare una città abbandonata per la peste? Quelle scene furono girate a Vitorchiano, tipico paese della Tuscia viterbese, arrampicato su un pianoro di roccia vulcanica, che ha conservato intatto il suo fascino antico.

Inizialmente avevamo programmato la traversata Vitorchiano – Bomarzo, lungo il sentiero 125 del Cai, ma il percorso è risultato talmente ricco di testimonianze storico-archeologiche e di bellezze naturalistiche (cascate, strapiombi rocciosi e panorami mozzafiato), che abbiamo pensato di dividere l’itinerario in due parti: quest’anno esploreremo la zona fra Vitorchiano, Corviano e la Cascata del Martelluzzo, mentre per il 2023 proporremo un giro fra Bomarzo, la Riserva naturale di Monte Casoli e la Selva di Malano.

Ritrovo e partenza:  ore 8.00 al parcheggio Centova - ore 8.15 Piazza del Mercato a Ponte San Giovanni Sosta colazione durante il tragitto in autobus
Mezzo di trasporto:  pullman
Rientro a Perugia:  verso le 19.30
Percorso in pullman/macchina:  Perugia - Orte - Viterbo - Vitorchiano
Organizzatori:  Ineke Lindijer  Roberto Biscioni  


 

Descrizione itinerario a piedi

Partiamo direttamente da Vitorchiano, Piazzale Umberto I, davanti alle mura medievali costruite con la tipica pietra vulcanica detta peperino, che racchiudono il centro storico incastonato su una piattaforma di pietra lavica delimitata da due profondi canyon. Entriamo dalla Porta Romana, raggiungendo in breve Piazza Roma, il cuore civico e religioso, dove si affacciano il Palazzo comunale con la Torre dell’Orologio e la Chiesa di S. Antonio, intorno alla fonte pubblica e la scultura del leggendario pastore Marzio.

Imbocchiamo il caratteristico sottopassaggio della Porta Tiberina, che ci conduce in ripida discesa lungo l’impressionante rupe, costeggiata dal Fosso Gaio. E’ qui che furono girate le scene del film L’armata Brancaleone.

Raggiunto il fosso e superata la piccola Chiesa della Madonna del Rotolino (1555) costruita sul luogo dove un enorme masso precipitò senza fare danni grazie all’intervento della Madonna, entriamo nella Valle delle Sculture, una bella pianura verde dove sono collocate delle sculture contemporanee lavorate in peperino.

Passiamo sotto il Monastero di San Michele Arcangelo, patrono di Vitorchiano, senza visitarlo; una bellissima vasca (pestarola) per la pigiatura dell’uva, scolpita in peperino, ci testimonia che un tempo nelle vicinanze veniva coltivata la vite. Superata la Chiesa della Madonna delle Fonti, scavata nella roccia intorno ad una fonte miracolosa, il paesaggio si presenta più dolce e agricolo, con noccioleti, campi ed oliveti.

Dopo ca 2 km di sterrata pieghiamo a sinistra verso la zona archeologica del Monumento Naturale di Corviano, istituito nel 2007.         

E' costituito da un vasto pianoro di peperino, delimitato da alti strapiombi rocciosi con belvederi spettacolari sulla sottostante Selva di Malano, dove si conservano antiche abitazioni ipogee, i ruderi di un castello medievale e di una pieve con annessa necropoli.

Le abitazioni ipogee erano in origine una trentina, ricavate presso l’estremità dirupata del poggio e raggiungibili da una stretta e ripida scala scavata nella roccia, ma molte di esse risultano in tutto o in parte franate. Attribuite da molti studiosi alla prima metà dei metalli, tali abitazioni hanno subito modifiche e riutilizzazioni in epoca etrusco-romano, nel medioevo ed in tempi successivi. Alcune di esse, all’inizio del XX secolo, servivano come rifugio stabile a contadini e pastori . E' presumibile che in origine le abitazioni fossero formate in prevalenza da un solo vano, con una sola apertura verso l’esterno. I collegamenti tra più ambienti contigui, le attuali porte d’accesso e le scale che vi immettono, non risultano originali. I primitivi ingressi consistettero invece nelle odierne finestre, raggiungibili a mezzo di passerelle lignee sospese sul dirupo, come è possibile rilevare da solchi ed incastri, presenti soprattutto in alcune grotte che non hanno subito successive modifiche. (Cartellonistica in loco a cura del Comune di Soriano)

                              

Passando per una tagliata, visitiamo prima la parte sotto la rupe, per ammirare dal basso l’impressionante altezza delle mura naturali e il ripido passaggio a scala scavata nella roccia che rappresentava l’antico ingresso al villaggio.

Terminato il giro in mezzo alle case ipogee e i ruderi del castello medievale ci fermiamo per la sosta pranzo presso la vicina necropoli con sarcofagi antropomorfi e i resti di una chiesa medievale.

Dopo pranzo i partecipanti si divideranno in due gruppi, seguendo per alcuni km due percorsi diversi:

1. Difficoltà E: tutto su comoda sterrata si ritorna a Vitorchiano passando per Corviano;

2. Difficoltà EE: si imbocca un sentiero CAI, che in alcuni punti richiede la massima attenzione e che, fra spettacolari massi erratici e un guado, scende alla Cascata del Martelluzzo, affiancata dai suggestivi ruderi di un mulino medievale. Si risale per lo stesso sentiero e si prosegue per ca 1 km, fino a ricongiungersi con il percorso 1.

La scelta del percorso e la divisione in gruppi verranno effettuate dopo pranzo, su consiglio degli organizzatori e anche in base alle condizioni del tempo.

                   

Torniamo a Vitorchiano aggirando il borgo dalla parte orientale, anche essa delimitata da un profondo torrente, il Fosso Canale. All’ingresso del borgo di nuovo una chiesetta, la Cappella della Madonna del Toso del XIX sec., che ricorda l’attività della tosatura delle pecore.

Tolti gli scarponi ci spostiamo in autobus (5 minuti) al Belvedere con la Scultura Sacra Moai.

Si tratta di un monolite in peperino scolpito presso una cava di Vitorchiano con asce manuali e pietre taglienti da 11 indigeni della famiglia Atan provenienti dall’isola di Rapa Nui (Cile), unico esemplare al mondo fuori dell’isola di Pasqua. Anno 1990 - iniziativa promossa dalla trasmissione RAI "Alla ricerca dell’Arca" per raccogliere fondi per il restauro delle 600 statue Moai dell’Isola di Pasqua.

Concludiamo la giornata con una piccola merenda fatta in casa e un buon bicchierino di vino.

Difficoltà:  E (escursionistica) e breve tratto EE (escursionisti esperti) per arrivare alla Cascata (facoltativo)
Lunghezza percorso:  ca 14 km
Dislivelli:  ca 350 m in salita e discesa
Ore di cammino escluse le soste:  ca 5.30 ore
Interesse:  archeologico, geologico, naturalistico
Massimo numero di partecipanti:  40
Pranzo:  al sacco
Indicazioni utili

Tutto l'itinerario si sviluppa su un'altitudine fra i 200 e 300 metri, con frequenti saliscendi. Il percorso (senza la digressione facoltativa per la Cascata) si articola su comode sterrate che non presentano grosse difficoltà. La discesa facoltativa AR versa la Cascata del Martelluzzo, richiede una buona condizione fisica e soprattutto un piede stabile nella scarpa. In ogni caso non ci sono tratti esposti,

Abbigliamento: obbligatori scarponi da trekking alti fino alla caviglia, consigliati bastoncini, giacca a vento e abbigliamento adatto alla stagione.

E' necessario che ogni partecipante sia munito di Green Pass rafforzato e di mascherina, da portare sul pullman. I partecipanti sono pregati di consegnare il modulo Covid-19 già compilato agli organizzatori prima della partenza.

Quota di partecipazione individuale

Euro 15.00 - 20,00 a seconda del numero di partecipanti per il costo del pullman

Euro 2,00 contributo merenda finale

 

Un eventuale annullamento per numero insufficiente di partecipanti, maltempo o qualsiasi altra causa verrà comunicato in tempo utile per email a tutti i soci, che sono pregati di controllare la loro posta elettronica, oppure di consultare il sito di Naturavventura. In mancanza di comunicazioni l’iniziativa si svolgerà come da presente programma.

L’iniziativa è riservata ai soci in regola con il pagamento della quota associativa dell’anno in corso.