associazione culturale in Perugia dal 1986
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Da domenica 13 maggio a sabato 26 maggio 2012

ETIOPIA

Viaggio in Etiopia: sulle orme di Orazio Antinori

 proposto e guidato da Angelo Barili (CAMS - Università degli Studi di Perugia)

Meglio cento volte la tenda del beduino, meglio il dorso del cammello, meglio la continua lotta e la sublime incertezza dell’indomani … Io voglio morire in Africa, libero come la natura”.
(Orazio Antinori, Perugia 23 ottobre 1811 - Lèt Marefià 26 agosto 1882)

Si tratta della riproposizione, con qualche modifica, del viaggio tentato nel 2009

Dagli Altipiani dello Shewa alla Rift Valley, sulle orme di Orazio Antinori.
Un viaggio speciale dai freschi e verdi altipiani di Ankober, antica capitale del Regno di Shewa, sino alle torride ed aride boscaglie e savane dei bassopiani della Rift Valley, in memoria del naturalista ed esploratore perugino Orazio Antinori, alla riscoperta di paesaggi, ambienti, flora, fauna, popolazioni, civiltà e tradizioni di una delle aree naturalisticamente e culturalmente più interessanti del "Corno d'Africa"

PROGRAMMA
1) domenica 13 maggio  aq

Partenza  dall’aereoporto di Roma alle 00:55 con volo della Ethiopian Airlines. Arrivo al Bole International Airport di Addis Ababa alle 07:50. Dopo l’espletamento delle formalità necessarie per l’ottenimento del visto di ingresso (sono necessarie 3 foto + una semplice fotocopia della carta di identità, oltre naturalmente al passaporto con una validità residua di almeno 6 mesi), trasferimento in città e sistemazione in una economica Guest house. Visita del prestigioso Ethiopian National Museum che conserva, nella sua ricca Sezione Paleoantropologica, interessanti resti di Ominidi, tra i quali le ossa della famosissima "Lucy", una femmina di Australopithecus afarensis vissuta circa 3.400.000 anni fa, rinvenute nel 1973 nel sito di Hadar, nella Dancalia etiopica, da Donald Johansson e breve visita al vicino Natural History Museum dell'Università di Addis Ababa con ricche collezioni zoologiche. Pranzo al "Lucy Restaurant", nei pressi dell'Università - nel pomeriggio visita di alcuni dei più caratteristici luoghi del centro della capitale e serata con cena nell'affascinante Finfinnié Aderàsh, presso le antiche fonti idrotermali frequentate dall'Imperatrice Taytù Batul, moglie di Menelik II°, intorno alle quali, nel 1886, fu fondata la città. Presso il Ristorante del Finfinnì Aderàsh sarà possibile assaporare piatti tradizionali di diverse regioni dell'Etiopia ed assaggiare il migliore Téjj (idromiele) della capitale.

Addis Ababa si estende ad una quota media di circa 2.700 m s.l.m. (è la terza capitale più elevata al mondo, dopo La Paz in Bolivia che raggiunge i 3.660 m s.l.m. e Quito in Ecuador situata a 2.850 m s.l.m.) ed è caratterizzata da un clima tropicale montano, con piacevolissime temperature medie diurne di 19/20°C e notti piuttosto fresche (….raramente "fredde"!). Addis Ababa è stata definita da noti viaggiatori occidentali dei primi del secolo scorso come "la città dell'eterna primavera".

2) lunedì 14 maggio aq

Partenza intorno alle ore 8.30, dopo la colazione, alla volta di Ankober, antica capitale del Regno di Shewa. Il percorso di circa 3/4 ore si effettuerà sia su strade asfaltate che sterrate attraverso i vasti paesaggi rurali degli altipiani abissini, nei territori delle etnie Oromo ed Amhara. Durante il percorso si effettueranno varie brevi soste in punti particolarmente panoramici. Pranzo in un ristorantino locale nella cittadina di Debre Berhan (…in Lingua Amharica "Montagna di Luce") - Arrivo ad Ankober nel primo pomeriggio e sistemazione al Centro Studi Orazio Antinori (confortevole, ma spartano, raggiungibile solo a piedi lungo un sentiero in salita percorribile in circa 20 minuti) o, per chi vuole, all'Ankober Palace Lodge (circa € 60 con colazione compresa), l'antica residenza di Menelik II° dell'antichissima Dinastia Salomonica, situato a circa 3.000 m s.l.m. Nel pomeriggio cerimonia tradizionale del caffè etiopico presso il Lodge e visita all'antica capitale ed alle sue chiese ortodosse di rito Tewahido che conservano interessanti testimonianze dell'arte religiosa abissina e di numerosi sovrani Amhara. Nel corso della serata possibile visita alla locale "Scuola di Ké'nnéh", il tradizionale ed antichissimo canto liturgico ortodosso abissino in lingua Ghé'éz, la Lingua Classica dell'Etiopia, da cui si originarono le attuali lingue Amharica e Tigrina. La Scuola di Ké'nnéh di Ankober è considerata una delle più antiche e prestigiose dello Shewa ed è diretta dall'Arcidiacono della città, S.E. Hàbte Wòlde, la massima autorità religiosa della Chiesa Cristiana Ortodossa di Rito Tewàhido dell'intera regione. Cena all'Ankober Palace Lodge, presso il cui ristorante  si potranno degustare pietanze della più classica tradizione abissina, tramandata alle famiglie locali dai cuochi di corte degli antichi sovrani dello Shewa. Pernottamento al Centro Studi O. Antinori.

La regione di Ankober si estende lungo il bordo orientale degli altipiani dello Shewa, intorno ai 3.000 m di quota, nella regione bioclimatica montana afro-tropicale definita tradizionalmente in Lingua Amharica "Deghà". Tale regione presenta un clima tropicale d'alta montagna, gradevolmente fresco di giorno, con medie di 14/15°C e piuttosto freddo di notte, con valori medi anche di 5/6°C. (…ma in nottate particolarmente fredde le temperature possono anche scendere sotto gli 0°C.)

3) martedì 15 maggio aq

Dopo la colazione, trasferimento in jeep sino a Gorobéla e breve escursione (facile) lungo la cresta superiore delle imponenti pareti basaltiche sovrastanti il pianoro di Askaléna, con paesaggi mozzafiato e  la possibilità di osservare gruppi della rara ed endemica scimmia Gelada (Theropithecus gelada) e numerosi uccelli, da varie specie di falchi ed avvoltoi, tra i quali l'imponente Avvoltoio barbuto (Gypaetus barbatus), sino alla maestosa Aquila del Verraux (Aquila verreauxii). Trasferimento in jeep sino al Kundi Pass (2.976 m s.l.m.) e da qui escursione (facile), con pranzo al sacco, nel vasto Plateau di Kundi, uno dei villaggi più tipici, rimasto quasi come ai tempi di Antinori, a circa 3.690/3.700 m s.l.m., per osservare paesaggi, ambienti e soprattutto rare specie vegetali endemiche, tra le quali la Lobeliarhynchopetalum (pianta simbolo della ricca flora etiopica), nelle brughiere e praterie d'alta quota - Rientro in serata ad Ankober, cena all'Ankober Palace Lodge e pernottamento come il giorno precedente.

Il Plateau di Kundi si estende oltre i 3.600 m s.l.m., nel cuore della fascia bioclimatica alto-montana o Afro-alpina tradizionalmente denominata in Lingua Amharica "Wurch". Il clima di questa zona è particolarmente severo, con temperature medie piuttosto basse, intorno ai 10/11°C di giorno, frequenti nebbie nelle vallate umide e forti venti nelle creste più elevate. Le notti sono spesso gelide (frequentemente al di sotto degli 0°C.) ma grazie all'aria limpida e rarefatta delle alte quote ed alla scarsa nuvolosità notturna, oltre che all'assoluta mancanza di ogni forma di inquinamento luminoso, possono offrire magnifiche e quasi "irreali" vedute dell'immensa volta stellata.

4) mercoledì 16 maggio aq

Trasferimento in Jeep sino al Mahal Pass (2.996 m s.l.m.) e da qui inizio del trekking (impegnativo) per raggiungere i piccoli villaggi rurali diDénse (2.677 m s.l.m.) e Lét Marefià (2.474 m s.l.m.), luoghi in cui visse ed operò Orazio Antinori dal 1876 sino al 1882, fondando, proprio a Lét Marefià e grazie ad una concessione del Re dello Shewa, Menelik II°, la 1^ Stazione di Studi Geografici e Naturalistici italiana in Africa.

Si porterà con se solo lo stretto indispensabile da caricare sui muli (tipo sacchi a pelo e materassini, indumenti di ricambio, buone scorte d'acqua e di viveri, binocoli etc etc), tutto il resto si dovrebbe lasciare in custodia presso i locali della foresteria del Centro Studi O. Antinori di Ankober o presso gli uffici della locale Wreda (Distretto)...questo sarà da decidere in loco, in base alle situazioni del momento.

Il percorso si snoderà lungo un'antica ed impervia mulattiera sassosa, attraverso brughiere e boscaglie montane, dominate da arbusteti di Erica arborea e dai ciuffi della Kniphophia foliosa, una Liliacea dalle splendide infiorescenze rosso-aranciate, con ampie e splendide vedute sui monti e le vallate circostanti, per circa 3 ore di cammino sino a Dénse, piccolo villaggio di tradizionali capanne a pianta circolare dalle pareti in "cìkka" (fango e sterco bovino impastato a pagliericcio) e tetto conico in paglia, disteso su un verde pianoro a circa 2.677 m s.l.m., dove sarà possibile effettuare una pausa con pranzo al sacco. Dopo il pasto si potrà visitare la locale Primary School (governativa e rigorosamente laica!) recentemente ristrutturata nell'ambito della 1^ Fase del "Progetto Antinori" curato dalla Società Geografica Italiana e dall'Università di Perugia a sostegno delle comunità rurali dell'area. Dopo la sosta a Dénse, ripresa del cammino lungo un'altra ripida mulattiera per circa 2 ore di marcia sino al piccolo villaggio di Lét Marefià, dove si svolgerà un incontro con la comunità locale, che ci ospiterà nelle loro capanne (versando una quota collettiva di simbolico "affitto").  In serata, al tramonto, visita al vecchio albero di Sicomoro (Ficus sycomorus), sotto cui riposano le spoglie di Orazio Antinori. Cena e pernottamento all’interno delle loro capanne di paglia ( ciascuno con il suo sacco a pelo).

La vasta area in cui si trovano i villaggi di Dénse e Lét Marefià ed i versanti dei monti circostanti, in gran parte ammantati da rigogliose e folte foreste tropicali sempreverdi di media montagna, sono ubicate all'interno della fascia bioclimatica Medio-montana, tradizionalmente definita in Lingua Amharica come "Weynàh Deghà". Questa fascia di altitudini medie tra i 2.400 ed i 2.700 m s.l.m. è caratterizzata da condizioni climatiche tropicali di media quota, ossia da giornate anche piacevolmente calde (23/24°C.) e serate e nottate fresche (6/7°C.).

5) giovedì 17 maggio aq

Dopo la prima colazione, partenza dal villaggio di Let  Marefià per una escursione (facile) lungo il Torrente Shiotalit e nelle splendide foreste tropicali montane sempreverdi di Dénse - Fekkherié Ghémb, dominate da colossali alberi di Ginepro arboreo (Juniperus procera), Podocarpo abissino (Podocarpus falcatus) ed Olivo dorato (Olea chrysophylla) ed abitate da numerose specie animali di notevole interesse biogeografico, tra queste la splendida scimmia arboricola Guereza (Colobus guereza) dal lungo ed elegante manto sericeo bianco-nero, e vari uccelli endemici come il variopinto Turaco dalle guancie bianche (Tauraco leucotys) ed il Bucero di Hemprich (Tockus hemprichii). Può essere prevista una breve visita all’antico monastero di rito ortodosso di Mantek.  Rientro al villaggio in serata,  per la cena e pernottamento.

6) venerdì 18 maggio aq

Dopo la colazione ed i saluti alla comunità locale, partenza per Dénse e Mahàl Pass, lungo il medesimo percorso dell'andata, tutto in salita, da circa 2.474 m s.l.m. sino a quota 2.996 m s.l.m. per un totale medio di 6 ore di cammino, con sosta e pranzo al sacco nel pianoro di Dénse - Arrivo al Mahàl Pass e trasferimento in jeep ad Ankober. Cena all'Ankober Palace Lodge e pernottamento al Centro O.Antinori.

7) sabato 19 maggio bq

Partenza di primo mattino per il lungo viaggio da Ankober a Bilen via Alyu Amba (interessante luogo di scambi commerciali tra i popoli di agricoltori sedentari dell'altopiano ed i popoli di pastori nomadi del bassopiano in un grande mercato all'ombra di un enorme esemplare di Ficus vasta, vero e proprio "monumento arboreo"), ripercorrendo l'antica pista carovaniera che ai tempi dell'Antinori collegava gli altipiani dello Shewa ai bassopiani della Valle del Fiume Hawàsh ed alle terre dei nomadi Afàr. Il viaggio si effettuerà su una tortuosa strada sterrata che dai circa 3.000 m di quota dell'Ankober Pass ci porterà ai 750 m s.l.m. di Bìlen, attraverso un impressionante susseguirsi di paesaggi ed ambienti diversi, ma anche di popoli, culture lingue e religioni. La durata dell'intero percorso si aggira su una media di 9/10 ore, con varie brevi soste. Arrivo nel tardo pomeriggio a Bìlen, sistemazione, cena e pernotto nel locale Lodge, sulla cima di una bassa collina circondata da vaste distese di arida boscaglia, regno dei piccoli Dik-dik di Salt (Madoqua saltiana) e dell'elegante Gerenuk o Antilope giraffa (Lithocranius walleri).

Nel caso che l'antica "Pista carovaniera" da Ankober, via Aliyu Amba, sino all'Hawàsh, non dovesse essere praticabile (a causa di problemi di ordine meteorologico e/o di sicurezza...purtroppo valutabili solo in loco ed al momento!), dopo la visita mattutina ad Aliyu Amba (comunque fattibile e vivamente consigliata!) si dovrebbe, via Ankober, tornare a Debre Berhan, dove si potrebbe pranzare in un ristorantino locale, per poi proseguire, su comoda strada asfaltata, sino ad Addis (circonvallazioni esterne della città) ed Adama (Capitale dello Stato Federale dell'Oromiya), situata a circa 2 ore di viaggio dall'Hawàsh National Park. Dopo un pernotto in un albergo di Adama (pensavo al vecchio Hotel Bekle Mlle, fondato dall'ultimo Imperatore, molto decadente ed a basso costo ma immerso nel verde!) si potrebbe ripartire per la cittadina di Hawàsh, sistemarci nel suggestivo hotel "Buffet de la Gàre" e poi farci un'intera giornata nel vicino Hawàsh National Park.

L'intero bassopiano, già a partire dalle colline di Aliyu Amba e fino all'Hawàsh National Park ed alla Rift Valley, rientra nelle due fasce fitoclimatiche Tropicale semi-arida di bassa collina e Tropicale arida di pianura, definite rispettivamente in Lingua Amharica come "Quollàh" e "Bérèhha" Queste regioni presentano climi tipicamente tropicali subaridi ed aridi, a volte molto caldi e secchi ed in alcune zone con temperature medie diurne di 34/35°C (ma che possono anche facilmente superare i 45°C nelle aree più basse. Come in tutte le regioni aride l'escursione termica tra il giorno e la notte può essere considerevole anche con temperature notturne di 16/18°C ma con medie di 20/22°C. Lungo la Valle del Fiume Hawàsh il clima è invece tropicale umido.

8) domenica 20 maggio bq
Dopo la colazione partenza per il Parco Nazionale dell’Hawàsh ( che significa “selvaggio”), nella valle dell'omonimo fiume, percorrendo un lungo tratto di sterrata nel cuore di una vasta regione di boscaglie spinose e di savane aride, in pieno territorio delle tribù pastorali nomadi degli Afar, con varie soste in punti panoramici e di notevole interesse naturalistico. Una sosta particolare si effettuerà in località Tùllu Hùri, una vasta pianura disseminata di pozze di abbeverata, suggestivo punto di convergenza delle mandrie di dromedari e bovini dalle lunghe corna lirate delle varie tribù nomadi dell'area. Arrivo nel medio pomeriggio nella cittadina di Hawàsh, sistemazione, cena e pernotto al vecchio ma affascinante Hotel Buffet de la Gàre, nei pressi dell'antica Stazione ferroviaria della linea Addis Ababa-Gibuti, che ancora conserva atmosfere "esotiche" d'altri tempi…….dove non sfigurerebbero figure come Ingrid Bergman e Humphrey Bogart!

9) lunedì 21 maggio bq

Partenza di primo mattino, dopo una celere colazione, per le fonti idrotermali di Filuwòha, nel cuore delle boscaglie spinose dell'Afarland, ai piedi dell'imponente vulcano Fantàlle e breve escursione tra i boschetti di palme Doum (Hyphaene thebaica) e le praterie umide attorno alle pozze calde per osservare i numerosi animali selvatici che popolano questa interessante area, attratti dall'abbondanza di acqua, sali minerali e vegetazione erbacea. Nelle rupi basaltiche di una vicina scarpata rocciosa dimorano alcuni gruppi di Amadriade (Papio hamadryas), una rara scimmia terricola dal sontuoso manto grigio-argenteo un tempo considerata sacra da varie popolazioni dell'Africa Nord-orientale. Per chi fosse interessato ad osservare questi interessanti Primati potrebbe essere fattibile concordare con i Rangers del Parco una breve escursione (facile…a parte il torrido clima!) alla loro ricerca. Dopo il pranzo al sacco partenza in jeep per l'ingresso dell'Hawàsh National Park e visita alle vaste pianure erbose delle "Sala Plains" sovente popolate da branchi di antilopi e gazzelle ed alle suggestive cascate ed alle gole del Fiume Hawàsh. Pernottamento in un alberghetto locale ad Hawàsh.

10-11) martedì 22 e mercoledì 23 maggio mq

Dopo la colazione partenza per Harar(m. 1856), ai piedi dei monti Chercher: rappresenta un mondo a parte e desta stupore con i suoi  368 vicoli concentrati in un solo kmq, moschee, mercati e la città vecchia cinta di mura. Ogni notte si ripete un’antica tradizione locale, per cui gli uomini danno da mangiare alle iene. Centro nevralgico per secoli per ogni tipo di commercio, punto d’incontro tra Africa, India e Medio Oriente, fino al 1850 ospitava il più importante mercato del Corno d’Africa. Ad Harar soggiornò a lungo il famoso poeta francese Arthur Rimbaud ed è consigliabile una visita alla casa a lui dedicata.

12) giovedì 24 maggio bq

Dopo la colazione partenza da Harar per il Lago Langano(circa 2 ore di viaggio) con sistemazione, cena e pernotto al Langano Lodge o in altri alberghetti locali.

Adagiato a ridosso dei Monti Arsi, che si innalzano fino a 4000 m di altezza, il Lago Langano, ampio 300 kmq. è stato ribattezzato “la tazza di tè più grande del mondo”, tanto il colore delle brune acque del lago è simile a quello del tè.

13) venerdì 25 maggio bq

Dopo la colazione, visita del vicino Abjatta & Shala Lakes National Park, esteso su una superficie di 887 kmq., famoso per le elevate concentrazioni di uccelli acquatici, soprattutto fenicotteri e pellicani, che affollano le acque alcaline dei due bacini lacustri. Per il pernotto si può optare per un alberghetto di Debre Zeyit, una cittadina lungo la via del ritorno, in direzione di Addis, situata al centro di una vasta regione vulcanica costellata da piccoli laghetti craterici, che furono cartografati proprio dal nostro vecchio Orazio durante le Sue esplorazioni, dal 1876 sino al 1882, nell'allora territorio delle tribù degli Hdda Galla. Debre Zeyit  oggi è una piccola cittadina che basa la propria economia sul turismo idro-termale a circa un'ora di macchina da Addis; potrebbe essere una buona sosta nel nostro viaggio di rientro nella capitale!

14) sabato 26 maggio aq

Ritorno ad Addis Ababa, visita della città  e di eventuali siti storico-artistici  nei dintorni (Tiya,  sito patrimonio Unesco, famoso per la concentrazione di stele, ingresso 10 birr).

Partenza per l’aeroporto e ritorno in Italia (volo della Ethiopian Airlines partenza 00:40 e arrivo 05:50 del 27/5)

(leggenda aq, mq, bq: alta, media e bassa quota).

Il programma proposto potrebbe subire variazioni in ragione della velocità e del comportamento del gruppo, delle condizioni logistiche, climatiche ed atmosferiche.

Requisiti richiesti per partecipare al viaggio:
Buono spirito di adattamento a situazioni climatiche ed ambientali difficili (…per un "occidentale" medio); capacità di rinuncia alle classiche comodità della "normale" vita di stile "occidentale"; buon allenamento (…anche se non ad alti livelli!) per attività escursionistiche e trekking in ambienti montani; disponibilità ad affrontare con tranquillità eventuali problemi di gestione del viaggio in grado di comportare cambiamenti di programma in loco (…soprattutto in caso di problemi meteo…di "sicurezza" od altro); buona disponibilità nel coadiuvare la Guida e gli operatori locali, in caso di necessità, per uno svolgimento regolare del viaggio; buona capacità di adattamento a realtà culturali e sociali profondamente diverse dalle proprie; rispetto per le diversità culturali; rispetto generale per l'ambiente; disponibilità ad attenersi ai consigli ed alle modalità di comportamenti richieste sia dalla Guida che dai Mediatori Culturali locali nei confronti delle comunità rurali e tribali dei territori da visitare nel corso del viaggio. 

Difficoltà e possibili contrattempi:
Una parte del viaggio si svolgerà in aree piuttosto remote e non sfruttate (…per fortuna!) dal cosiddetto "turismo di massa" e pertanto sprovviste di tutte quelle infrastrutture di tipo ricettivo e organizzativo tipiche di realtà capaci di gestire flussi turistici considerevoli ed all'occidentale; pernotteremo e mangeremo quindi in spartani alberghetti locali (a volte anche privi di energia elettrica e con servizi igienici in comune, sovente ridotti ad una classica "buca biologica"!).

Riassumendo, per l'intero viaggio, si rilevano le seguenti difficoltà: lunghi percorsi in jeeps su strade asfaltate ma tortuose d'altopiano e su piste sterrate e polverose in savana e boscaglia; possibili "impantanamenti" in alcuni tratti stradali di fondovalle (tra Alyu Amba e Bìlen) con ritardi nei tempi di percorso; Escursioni e trekking in aree montane ad altitudini tra i 3.700 m s.l.m. ed i 2.470 m s.l.m., piuttosto impegnative per un "turista medio", ma alla portata di chiunque abbia avuto esperienze escursionistiche appenniniche in quota (…ad esempio Monti Sibillini, Gran Sasso, Majella, Monte Velino & M. Sirente etc.). Pernotti in alberghetti spartani con possibili presenze di piccoli Artropodi parassiti, come ad es. pulci; forti contrasti climatici tra i verdi e freschi altopiani (..dalle fredde notti) e le aride e torride pianure dell'Hawàsh (…anche con temperature diurne di 42/45°C.); rischio, pur se moderato, di malaria (…anche da Plasmodium falciparum) durante le 3 notti nelle zone di Bìlen e dell'Hawàsh; difficoltà, in molte zone, di assicurare contatti regolari….con il "resto del mondo"!  

Al di la di tutto, consiglio comunque molta pazienza e tranquillità (...ed anche un pò di spirito di "rassegnazione"!!!!!!!! !!), perché organizzare dall'Italia un viaggio in Etiopia, nelle regioni che attraverseremo, non può essere un'impresa facile da un punto di vista organizzativo e...sicuramente, per quanto si potrà cercare di pianificare al meglio il tutto (...anche con le migliori agenzie!)...ci porteremo dietro tutta una serie di "situazioni dubbie"  sino all'ultimo momento...credetemi l'Etiopia (...e NON solo!)  una terra d'incertezze continue, sempre imprevedibile....quindi ribadisco....PAZIENZA, SOMMA PAZIENZA!

Cosa portale (consigli di Angelo)

1.     Copia dei propri documenti (passaporto e carta d'identità), PASSAPORTO (valido per almeno n.6 mesi), n. 3 foto formato tessera, propria Carta Sanitaria ed eventuali libretti delle vaccinazioni internazionali (tipo chi avesse già quella contro la Febbre gialla e/o altro...da precedenti viaggi in aree tropicali a rischio).

2.     Abbigliamento adeguato per il clima fresco-freddo degli Altopiani dello Shéwa (con temperature medie diurne di 14/15°C e notturne di 5/6°C ma che potrebbero abbassarsi pure sotto 0°C) - Consigliabili un buon giaccone da montagna (meglio se con cappuccio), maglione, un paio di pantaloni pesanti, calze di lana, SCARPONI DA MONTAGNA o da trekking. Non sarebbe male portarsi dietro anche una mantella cerata antipioggia. Ricordo che nei mercatini locali potrebbero essere acquistati, a prezzi bassi, i tipici mantelli pesanti di lana e/o di cotone, estremamente efficaci per proteggersi dal freddo clima montano e pure capi d'abbigliamento artigianali di grande pregio.

3.     Abbigliamento leggero, di tipo estivo pieno, per il clima tropicale torrido del bassopiano (con temperature medie diurne di 35/40°C e notturne di 22/27°C) - Consigliabili un paio di camicette ultraleggere, pantaloni leggeri, calzini in grado di contrastare la sudorazione,sandali (acquistabili in loco), COPRICAPO per il forte, bruciante, sole tropicale.

4.     TORCIA ELETTRICA (di buona qualità) con adeguato e sufficiente ricambio di BATTERIE (non sempre reperibili facilmente laggiù).

5.     SACCO A PELO PESANTE (per i pernotti in quota) ed eventualmente un sacco lenzuolo leggero (per i pernotti nel bassopiano) - Per i pernotti in quota, ricordo che nei mercatini locali potrebbero essere acquistate coperte pesanti a costi molto bassi e/o affittare materassi spessi (...qualora quelli della Foresteria del Centro Studi O. Antinori di Ankober non dovessero risultare sufficienti e/o adeguati!).

6.     Materassino gonfiabile (potrebbe rendersi necessario qualora si dovesse dormire a terra in alcune occasioni);

7.     Zanzariera (per i pernotti nel bassopiano...ma potrebbe rendersi non necessaria perché solitamente, anche negli alberghetti più sgangherati, i letti sono già protetti con zanzariere (...a volte un po bucate, ma riparabili in pochi minuti con dei cerotti larghi o strisce di nastro adesivo...sicuramente da portarsi dietro!).

8.     BINOCOLO (per le osservazioni naturalistiche e per meglio godersi i panorami montani....mozzafiato!).

9.     Borraccia e/o thermos.

10.  Scorta di farmaci con almeno: 1) Antibiotico a largo spettro (tipo Augmentin) e/o specifico a seconda dei propri bisogni, 2) Analgesico (contro possibili cefalee o mal di denti...sempre possibili in ambienti d'alta quota), 3) Disinfettante gastro-intestinale, 4) Antidiarroico, 5) Antipiretico (tipo Tachipirina), 6) Antiallergico (contro possibili allergie di tipo alimentare), 7) Antistaminico (contro possibili punture di insetti), 8) Disinfettante per ferite + garza + cerotti, 9) Salviette disinfettanti, 10) Repellente cutaneo contro zanzare e/o altri insetti ematofagi, 11) Creme solari (per chi avesse problemi di eccessiva esposizione ai raggi solari), 11) Cerotti anti vesciche  +) quanti altri prodotti ognuno possa ritenere necessari per la propria persona, in base alle singole esigenze e/o necessità (Voltaren fast 50 mg  per dolori articolari e muscolari, Fouradentin per eventuali cistiti).

11.  Guide personali e pubblicazioni a piacere.

12.  Taccuino e penna/matita.

13.  Macchina fotografica con tutto il necessario (laggiù di difficile reperimento!).

Consiglio vivamente di ridurre al minimo tutto il materiale di cui sopra (...tipo pochi capi d'abbigliamento...con minimi ricambi!!!!!!!!) e di sistemarlo all'interno di uno ZAINO (...più che in ingombranti valige rigide, carrelli etc etc) ed in una BORSA DA VIAGGIO a tracolla (...dove sarebbe meglio porre i materiali più delicati!).

Vaccinazioni e profilassi (consigli di Angelo)
Per le zone in quota dell'Etiopia, dove trascorreremo il maggiore  tempo laggiù, non si consigliano particolari precauzioni di ordine  igienico-sanitario se non le solite norme comportamentali (soprattutto  di tipo alimentare!) da adottare in qualsiasi area di clima tropicale onde evitare fastidiose infezioni gastro-intestinali: mangiare cibi ben cotti, evitare verdure crude e bevande non  bene sigillate.....portarsi dietro dei buoni disinfettanti intestinali ed antidiarroici etc!). Per il bassopiano (Awash National Park) e per  l'Oriente (Harar), invece, occorrerebbero maggiori attenzioni in  quanto trattasi di aree potenzialmente a rischio per diverse patologie  tropicali, dato il loro clima di tipo tropicale-caldo, quasi torrido,  pure con zone molto umide e quindi con possibilità  di contrarre le  febbri malariche oppure la Febbre gialla. In realtà, in tutte quelle  regioni, tolto il periodo delle Grandi Piogge (da Giugno sino a  Settembre) il rischio reale di essere punti da zanzare del genere  Anopheles, vettori della malaria, risulta nella stagione secca  piuttosto basso...quindi non ne farei un grande problema. Certamente  non insisterò con nessuno di evitare di seguire una profilassi  antimalarica...ma per me potrebbe risultare non solo NON necessaria ma  anche problematica per tutti i rischi ad essa annessi e connessi (tipo  intossicazioni epatiche, disturbi gastro-intestinali, insonnia,  perdita di equilibrio....a volte anche vere e proprie "turbe mentali"  sfocianti in atteggiamenti psicotici e maniacali!). Personalmente  consiglierei semplicemente di adottare in loco comportamenti  preventivi seri (tipo coprirsi bene nelle ore di maggiore  rischio,ossia al tramonto ed all'alba, utilizzare repellenti cutanei,  reti zanzariere per la notte, abiti chiari ed in grado di coprire al massimo etc etc) e portarsi dietro un buon  farmaco per il trattamento terapeutico della patologia se  malauguratamente qualcuno dovesse contrarre la malaria (ad es. il  MALARONE, costoso ma molto efficace...anche perché è in grado di colpire  anche i plasmodi clorochinoresistenti!). Vi ricordo che in una  quindicina di giorni in totale di viaggio, ne trascorreremo appena 3/4  in aree realmente a rischio malarico (...ed in stagione  secca!)...pertanto, a mio avviso, il trattamento profilattico potrebbe  essere eccessivo! Per le altre patologie...non saprei cosa  dirvi.....l'Etiopia è considerata un Paese ad Alto Rischio per una  infinità  di malattie (...in diverse zone ancora esiste la lebbra...ad esempio!) ma ne io ne la stragrande maggioranza dei miei amici e dei  nostri collaboratori che vivono ed operano da anni laggiù hanno mai  avuto problemi seri.....quindi credo che sia meglio soprassedere! 

Pasti e bevande
Tranne che in Addis Ababa, dove è possibile trovare ristoranti multietnici di ogni livello (famosi i ristoranti greci, armeni, georgiani, arabi, indiani), nel corso del viaggio, si potranno mangiare solo cibi della locale tradizione.
Nelle regioni dell'altopiano dello Shewa, in ambito culturale Amhara, le pietanze più diffuse consistono in vari tipi di stufati di verdure e/o carni (bovine ed ovo-caprine), chiamati in modo generico "Wòtt" spesso molto speziati e con abbondante "Berberé" (una miscela di varie spezie, a base di peperoncino ultrapiccante), serviti su un'ampia cialda di farina di Tèff (…un tipico cereale endemico dell'Etiopia), chiamata "Indjéra" e vagamente simile ad una "crépe". Diffuse sono anche le zuppe di orzo ("Ghébbs") e/o di lenticchie ("Missr") ed il riso cotto all'orientale con aggiunta di patate lesse ("Dinnitch pilaw"). Tutti questi cibi vengono tradizionalmente consumati senza posate ed utilizzando la mano destra, sia su piatti singoli che in comune.
Una tipica colazione mattutina nelle cittadine dell'altopiano è caratterizzata dal "Full" un piatto composto da ceci, lenticchie o fave lesse, cipolla, uova sbattute, a volte con pezzetti di carne macinata, il tutto cotto in una caratteristica padellina metallica.

La frutta tropicale non viene coltivata nei freddi altipiani abissini dello Shewa ma è possibile acquistare ottimi manghi, papaie, ananas e banane nei mercati delle cittadine, dove tali prodotti giungono dalle calde vallate dal clima tropicale dei circostanti bassopiani.

Le bevande tradizionali più diffuse sono il "Tàlla" (una birra ricavata dalla fermentazione di vari cereali ma soprattutto l'Orzo), il "Katikàla" (una sorta di rustica grappa prodotta da vari cereali), il "Tejj" o Idromiele aromatico.
Nelle principali cittadine ed in tutti i ristorantini è possibile reperire bottiglie di sicura acqua minerale prodotta in Etiopia.

Nei ristorantini delle maggiori cittadine è anche possibile gustare il profumato Tè etiopico, prodotto nelle piovose regioni del Sud-ovest del paese, chiamato "Sha'hi" o "Wùsh-wùsh", che viene servito aromatizzato con varie spezie.

Il celeberrimo caffè abissino o "Bùnnah" viene tradizionalmente consumato nel corso di una specifica cerimonia indipendentemente dalle ore dei pasti. Le qualità più aromatiche di caffè provengono dalle Regioni di Arsi e Sidama o del Kéfah ma anche le varietà coltivate nelle pendici degli altipiani dello Shewa, nei dintorni di Aliyu Amba, sono di ottima qualità.  

Lingue
L'Amharico, derivato dall'antico Ghe'ez, é la lingua più diffusa negli altopiani centrali d'Etiopia, seguita dall'Inglese, che viene insegnato come "Lingua di Unità Nazionale" in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, dell'intero Paese. Anche la Lingua Oromo è molto diffusa in gran parte delle regioni che visiteremo. Nei bassopiani dell'Hawàsh le lingue maggiormente diffuse sono l'Afàr ed il Somalo Hìssah, ma anche l'Arabo viene ampiamente compreso. Della Lingua Italiana, triste ricordo della feroce invasione ed occupazione fascista dal 1936 sino al 1941, non rimangono più molte tracce e solo alcuni anziani sono ancora in grado di comprenderla e parlarla. 

Compagno di viaggio
Nel corso dell'intero viaggio sarà nostro "fedele compagno" una copia del taccuino originale di Orazio Antinori, redatto tra il 1876 ed il 1882, con le Sue dettagliate descrizioni di paesaggi, ambienti, flora e fauna, gruppi etnici, culture e costumi tradizionali delle regioni che visiteremo….in modo da permetterci interessanti confronti con le situazioni attuali. 

Costi Viaggio
La quota stimata che  comprende tutti i costi, guida compresa, nella persona del dr Angelo Barili, non supererà gli € 2.000.

Agli iscritti verrano comunicati maggiori dettagli sulle formalità di partecipazione (aereo, visti, anticipo da versare, ecc).

Organizzatori:  Gi(ov)anni Sommei  Lorena Rosi Bonci