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Domenica 14 aprile 2019

APPENNINO

Sulle tracce di Piero della Francesca

Partenza alle ore 8.15  dal parcheggio Borgonovo lato Centova in  pullman gran turismo  riservato, con destinazione Monterchi,  arrivo dopo circa 1 ora di viaggio.

Introduzione della giornata davanti alla attuale chiesa di Santa Maria della Momentana, sorta dalle numerose ristrutturazioni di una precedente cappella del cimitero di Monterchi,  davanti alla quale Piero, forse nel 1455, e comunque tra gli anni 1455-1465, in visita alla madre malata nativa di Monterchi,  dipinse la Madonna del Parto, in contemporanea con gli affreschi delle Storie della Vera Croce di Arezzo. Al modello pierfrancescano si è ispirato Pasolini nel suo Vangelo secondo Matteo.

Attraverso un’ area verde, e poi percorrendo un tratto di  basolato medievale si arriva in circa 15 minuti al Museo di Monterchi, una ex-scuola ora adibita ad area museale, al cui interno è custodito l’affresco, dopo lo stacco dalla parete originaria, deciso dalla Soprintendenza per ragioni di tutela e conservazione.

Si ridiscende a piedi fino al cimitero di Monterchi e da qui si imbocca un largo sentiero in accentuata salita che in circa 20 minuti conduce al borgo medievale di Citerna, eletto tra i ‘Borghi più belli d’Italia’.

Breve passeggiata lungo le vecchie mura medievali, e poi si riprende il cammino, si segue per circa 500 metri una strada asfaltata poco transitata che porta fino al Monastero delle Monache Benedettine in località Zoccolanti, qui s’imbocca l’antico sentiero che gli abitanti dei paesi limitrofi chiamano la via di Piero, compreso tra  Monterchi, Citerna, Fighille, Gricignano, Sansepolcro, abituale negli spostamenti di Pieroe dove ancora oggi resta traccia di case appartenute alla sua famiglia (loc. le Badie), e di affreschi a lui, anche recentemente, attribuiti. Ma questo sentiero arcaico, che, con qualche difficoltà e pazienza, abbiamo ricostruito e che ripercorreremo insieme, è un cammino attraversato nei secoli da pellegrini che si muovevano tra confini e destinazioni le più diverse. Qui passavano per la via Francigena, nel tratto della romea Perugia-Assisi-Roma, pellegrini e crociati che, provenienti dall’Europa occidentale, proseguivano verso la Puglia, dove vi erano i porti di imbarco per la Terra Santa; e qui era la via di Francesco, nel tratto La Verna- Assisi e sempre qui passavano i pellegrini diretti a Santiago di Compostela.

 Arrivati a Fighille, sede nell’ XI secolo di un’area  doganale, essendo a cavallo fra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana,  si prosegue poi seguendo  strade battute in mezzo ai campi, fino a Gricignano, e alla piccola badia di Sant’Egidio, dell’ Xl secolo, dove un San Sebastiano, di cui resta solo la sinopia, e conservato nel museo di Sansepolcro, è stato attribuito dal critico Vittorio Sgarbi a Piero della Francesca : “Quel San Sebastiano luminoso di Piero…..” (il Giornale.it, 7 ottobre 2016).

SOSTA PER IL PRANZO AL SACCO .

Sempre per ampi passaggi lungo campi coltivati a piante officinali dall’ Azienda Aboca, si arriva al fiume Tevere, dove fino a pochi anni fa c’era un ponte di legno, che collegava il sentiero a Sansepolcro, ma che ormai fortemente pericolante, è stato abbattuto; ne è stato programmato dal Comune uno nuovo, ma ancora in fase di progettazione,  si rende quindi necessario un  attraversamento a piedi  di pochi metri, con acqua poco sopra alle caviglie.

Si prende poi la Via dei Banchetti, dove anticamente i contadini e  gli ortolani esponevano le loro  merci da vendere a viandanti e pellegrini, e in pochi minuti, per porta  Romana, siamo già nel “ Borgo “, dove, in via delle Aggiunte,  c’è la casa di Piero e il museo da visitare . 

Dalla partenza sono passate circa 4 ore e mezzo, si sarà camminato per circa 14 Km.

Dopo aver visto le opere di Piero all’ interno del Museo,  l’ organizzazione prevede una sosta per un “ giro pizza e birra “ in centro a Sansepolcro, chi non volesse ha l’opportunità di visitare la cittadina.

Ripartenza per Perugia intorno alle 19 .

Difficoltà : il percorso non presenta particolari difficoltà, un po' impegnativa la prima salita di una ventina di minuti, da Monterchi a Citerna; i tratti di asfalto, che sono comunque intervallati da sterrate e sentieri,  in totale non superano i 2 km; per l’ attraversamento del Tevere  ci sarà da togliere scarponi e calze, l’ acqua arriva di poco sopra la caviglia e  per passare circa 4 / 5  mt. Servono due  minuti.

Interesse :   notevole interesse paesaggisttico,  il percorso segue per lunghi tratti l’ antico cammino, solo in parte segnalato,  ma non riportato sulle guide,  percorso da pellegrini e viandanti fin dal medioevo;  grande  interesse storico ed artistico.

Abbigliamento : obbligatori i bastoncini telescopici ( vedi attraversamento fiume Tevere ), scarponi da escursionismo ( nessuno potrà partire se sprovvisto ), consigliato un ricambio da tenere in pullman.

Quota  dipartecipazione  = Euro 16,00

Organizzatori:  Michela Vermicelli  Fabrizio Pottini