associazione culturale in Perugia dal 1986
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da venerdì 02 a domenica 4 giugno 2023

TOSCANA

Gorgona, Le Saline e la Terra del vino

 

Sull’isola di Gorgona, la più piccola dell’Arcipelago Toscano, proprio di fronte a Livorno, nasce un vino denso di significato, il “Gorgona” appunto, frutto di un progetto unico non solo in Italia, ma nel mondo, che coinvolge una delle grandi griffe del vino italiano, Frescobaldi, e l’Istituto di Pena dell’Isola: qui, infatti, dove non abita praticamente più nessuno, le cui coste sono off limits alle imbarcazioni, e un pugno di figli e nipoti di pescatori vive, per qualche settimana, fianco a fianco con i sessanta carcerati ospitati, la speranza per un futuro diverso prende forma attraverso il lavoro, soprattutto a quello in vigna, tra i due ettari di Vermentino e Ansonica da cui nascono le 4.000 bottiglie del bianco di Gorgona: ogni passaggio, dalla potatura al diradamento, dalla vendemmia alla vinificazione, è curato dai detenuti, sotto l’occhio vigile ed esperto di Niccolò D’Afflitto, enologo di Frescobaldi. Una storia che viene da lontano e che è diventata un vero e proprio esempio di lungimiranza. Era il 2012, quando Lamberto Frescobaldi ricevette una mail dal carcere di Gorgona che conteneva una proposta improbabile, e decise di recarsi sull’isola per la prima volta, rimanendo toccato da ciò che vide. C’era una vigna che si presentava molto bene, perché tenuta da un detenuto siciliano davvero molto competente, in cantina invece le cose andavano diversamente, se ne occupava un altro detenuto che ne sapeva davvero poco. Così, nel giro di pochi mesi, iniziò a rifornire i detenuti di tutto ciò di cui c’era bisogno, dalle barrique ai prodotti, senza chiedere nulla, e a coinvolgere tante altre personalitภda Simonetta Doni e il suo studio grafico specializzato nel design e marketing di wine & food, a Landini, che ha regalato un trattore, ad Andrea Bocelli, che ha scritto una parte dell’etichetta.

Ritrovo e partenza:  ore 7.15 da Perugia, multisala Borgonovo - Centova
Mezzo di trasporto:  Autobus
Rientro a Perugia:  verso le ore 23.00 - 23.30 del 4 giugno
Percorso in pullman/macchina:  Perugia - Siena - Colle Val d'Elsa - Volterra
Organizzatori:  Michela Vermicelli  Claudio Castellini  Carlo Arconi  
Venerdì 02 giugno 2023

DA VOLTERRA ALLE SALINE. LE BALZE, IL MUSEO DEL SALE E LA CASCATA PIER LUIGI NERVI

Partenza alle 7,15 da Perugia e arrivo a Volterra dopo 2 ore e mezza circa. Sosta colazione durante il viaggio.

Escursione a piedi da Volterra alle Saline si tratta di un itinerario assai aperto e panoramico che consente di ripercorrere il tracciato della vecchia ferrovia a cremagliera che dal 1912 al 1958 collegò Saline con Volterra e di conoscere il territorio dei depositi di salgemma. Raggiunto il convento dei Cappuccini (secc.XIV-XVI) si continua a scendere per la strada asfaltata (prima una curva a dx, poi una a sn) finché si trova una deviazione sterrata sulla sn, la si percorre e piegando subito a dx ci si trova sul tracciato della vecchia ferrovia: Da qui il percorso si snoda con blanda pendenza fino a Saline, costeggiato da vecchie case cantoniere e da piccoli edifici di servizio alla linea. Numerosi anche i ponti e i terrapieni ancora ben visibili sul percorso. L’itinerario conduce attraverso uno spazioso paesaggio collinare aperto verso le colline metallifere.

Difficoltà:  E-escursionistica, il percorso è lungo 11 km, che percorreremo in circa 3 ore, il dislivello è di 400m. Obbligatori scarponi da trekking, consigliati bastoncini.

Pranzo al sacco e visita alle Saline Locatelli (visita guidata ore 15, costo biglietto 3€).

L'importanza del territorio di Saline di Volterra deriva dalla presenza di sorgenti d'acqua salata, dette moie, per la produzione di sale. Verosimilmente le sorgenti furono sfruttate sin dall'epoca etrusca ma una delle prime notizie storiche risale al 981, quando Ottone II di Sassonia chiamò in Germania alcuni salinatori di Volterra per insegnare agli abitanti di Halle la tecnica di lavorazione del sale. Nel XII sec. appare come primo centro del commercio del sale della Toscana. Quando Volterra cadde sotto Firenze (1472) le risorse naturali del territorio si indirizzarono lungo la strada Volterra-Valdelsa-Firenze, chiamata “Via del sale”, che sarebbe poi diventata tra gli assi commerciali più importanti del Granducato di Toscana. Non a caso il Granduca Leopoldo nel Settecento incrementò la produzione delle saline costruendo nuovi stabilimenti, e assieme alle fabbriche sorsero una chiesa e altri edifici annessi, decretando così la nascita del paese di Saline di Volterra.

Con l'unificazione d'Italia le saline passarono allo Stato, e durante la seconda guerra mondiale furono distrutte, ma la produzione riprese nell'immediato dopoguerra. Negli anni Novanta sono state privatizzate e tuttora di proprietà del gruppo Locatelli.

Nel Museo del sale, ricostruiremo un percorso di storia, di lavoro, di esaltazione della natura, di creatività e di bellezza, dagli etruschi al Medioevo, al Granducato di Toscana che decise di far nascere uno dei primi impianti industriali d’Italia fino a quando un giovane e visionario architetto Nervi, destinato a scrivere la storia dell’architettura moderna con le sue opere sparse per il mondo, realizza il padiglione che tuttora ospita la suggestiva cascata di sale, un’immensa montagna di sale purissimo sotto le sinuose parabole di una avveniristica costruzione.

Pier Luigi Nervi è uno dei maggiori artefici di architetture strutturali nel panorama internazionale del Novecento. A lui si devono alcune delle più belle opere dell’architettura contemporanea, frutto di un’eccezionale coniugazione fra arte e scienza del costruire. Fra le sue opere più famose si ricorda la costruzione della nuova Aula delle Udienze Pontificie in Vaticano, nota come Aula Nervi, il Palazzo dell’UNESCO a Parigi, il Grattacielo Pirelli a Milano.

Insieme con altri ingegneri particolarmente sensibili alla sintesi fra invenzione statica e spaziale, primo fra tutti lo spagnolo Eduardo Torroja (1899-1961), Nervi contribuisce alla rottura dei paradigmi formali del razionalismo. Le sue costruzioni, basate su ardite soluzioni tecnico-strutturali, raggiungono risultati di straordinaria eleganza e divengono icone di un nuovo modo di fare architettura, ammirate a livello mondiale. Attraverso le sue realizzazioni, sparse fra Italia, Europa, America ed Australia, l’architettura italiana vive in quegli anni una stagione di gloria.

Di lui è stato detto che aveva l’audacia dell’ingegnere, la fantasia dell’architetto, la concretezza dell’ imprenditore. L’utilizzazione delle soluzioni tecniche più avanzate avviene infatti sempre da parte sua non solo in stretta sintonia con la ricerca dell’eleganza formale, ma anche con un’altrettanto forte attenzione per gli aspetti tecnici ed economici propri del cantiere e dell’attività di impresa.

Il tour delle Saline Locatelli (di 1 ora) prevede:

- visita alla Cascata di sale nel padiglione progettato da Pier Luigi Nervi
- visita al Museo del sale e proiezioni video
- visita all’Emporio del sale

- Spazio Arte: il sale diventa materia da plasmare, con le opere sperimentali di artisti contemporanei

Volterra - Il Duomo e il Battistero di San Giovanni

   Le saline

  Il Padiglione Nervi

Saline di Volterra - Il Palazzo dell'Orologio

 

Nel 1863, per favorire i collegamenti tra le fabbriche e la costa, fu inaugurata la linea Cecina- Volterra .

  Stazione di Volterra - Saline - Pomarance

Il collegamento serviva anche il vicino comune di Pomarance che, insieme al paese di Larderello, è la capitale mondiale della geotermia. È qui infatti che il 4 luglio 1904, Piero Ginori Conti, erede della ditta di Larderel, con un semplice generatore, costituito da una dinamo alimentata dal calore geotermico, accese cinque lampadine. Per la prima volta nella storia, l’uomo generava elettricità a partire dalle risorse rinnovabili provenienti dal cuore della terra.

Qui è nato Niccolò Circignani, detto il Pomarance (1530-1597), pittore molto attivo, oltre che a Roma, anche in Umbria, i suoi primi lavori sono documentati intorno al 1562 a Roma, dove dipinse gli affreschi del cortile del Belvedere in Vaticano con Santi di Tito.

In seguito lo troviamo attivo ad Orvieto (1570), Umbertide (1572), Città di Castello (1573-1577), Castiglione del Lago (1574) e a Città della Pieve.

Lavorò anche con Hendrick van den Broeck nella cattedrale di Orvieto e nel 1568 eseguì gli affreschi della chiesa Maestà delle Volte a Perugia, la Resurrezione (1569) a Panicale e una Annunciazione (1577, ora nella pinacoteca di Città di Castello).

Dipinse anche gli affreschi su temi mitologici, come il Giudizio di ParideStorie dell'Eneide e altri, in collaborazione con Giovanni Antonio Pandolfi, nel palazzo della Corgna a Castiglione del Lago. Le pitture raffiguranti le "gesta di Ascanio" gli furono commissionate dal marchese Diomede della Corgna che sottoscrisse il contratto nel 1574. Il pittore toscano realizzò, inoltre, parte della decorazione pittorica del palazzo della Corgna a Città della Pieve.

Pomarance - Rocca Sillana 1472

Riprendiamo il pulman e andiamo a Livorno, sistemazione in albergo. Cena a base di pesce con piatti di cucina locale.

Traccia GPX:  230602-Volterra-Saline.gpx Scarica file GPX Visualizza percorso
Sabato 03 giugno 2023

LA TERRA DEL VINO / COSTA DEGLI ETRUSCHI

Colazione in albergo e incontro con la guida Angelo Naldi che ci accompagnerà per tutta la giornata. Partenza per Bolgheri.

La zona meridionale della Provincia di Livorno è luogo di alta valenza paesaggistica, universalmente apprezzata, e ricca di un enorme patrimonio culturale, in virtù di una storia che affonda le proprie radici in tempi remoti, fin dall’epoca degli Etruschi.

È inoltre un territorio unico e straordinariamente fertile, perché ricco di minerali, di acque rigogliose che dalle colline scendono fino al mare, e dove il calore naturale del sottosuolo per i fenomeni geotermici presenti, è mitigato dall’aria rinfrescante e carezzevole che arriva dal mare.

Molti dei borghi che si affacciano al Tirreno mantengono, pressoché inalterata, la struttura architettonica del Medio Evo, o conservano intatte le atmosfere del tempo che fu. Bolgheri, a cui si accede dall’antico castello, salendo dal celebre viale orlato da due file di cipressi secolari, reso famoso dalla poesia di Giosuè Carducci “Davanti a San Guido” ( I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar…), è un piccolo borgo, che deriva le proprie origini da un castello medievale della famosa famiglia dei conti della Gherardesca, di origine longobarda, famiglia che ancora detiene un profondo legame col territorio.

Pranzo al sacco.

Anche Castagneto Carducci, comune capoluogo dell’area, ha origini medievali legati ai Gherardesca, ed è posizionato su un basso colle che offre un incredibile panorama sul mare, dalla costa fino alle isole dell’Arcipelago toscano. Luoghi di incanto, che offrono indimenticabili sensazioni e belle emozioni. Si resterà impressionati dalla regolarità dei vigneti, bordati da pini marittimi e cipressi. Da questi terreni provengono le uve delle cantine che, insieme al Sassicaia hanno reso famosa questa parte di Toscana nel mondo.

La produzione del Bolgheri Sassicaia è consentita solo in una specifica zona del comune di Castagneto Carducci, in un terreno sassoso, una sassicaia appunto, suolo che ha concorso a dare corpo e vigore al vino, l’esposizione solare e le brezze marine hanno fatto il resto.

Castagneto Carducci

Il territorio è famoso anche perché, oltre ad essere luogo di produzione dei vini migliori del mondo, offre prodotti alimentari di eccellenza. Si chiama ‘strada del vino’ ma potrebbe essere anche quella ‘dell’olio’, o più in generale la ‘via dei sapori genuini’ impregnati delle essenze mediterranee: dal miele ai formaggi, dal pane cotto a legna ai liquori prodotti artigianalmente, a frutta e ortaggi coltivati biologicamente. Sia a Bolgheri, che a Castagneto, faremo quello che si chiama trek urbano, ovvero camminate per la visita ai borghi. Se poi ci rimane tempo e voglia di camminare, c'è la possibilità, sempre col pullman, di raggiungere il Parco di Rimigliano, non distante, con un percorso tra bosco e spiaggia.

Ritorno in albergo e cena in una tipica osteria livornese.

Domenica 04 giugno 2023

ISOLA DI GORGONA

 

Prima colazione in albergo, alle ore 7, 15 carico dei bagagli sull’autobus e spostamento a piedi fino al Porto Mediceo, alle ore 7,45 imbarco sul traghetto, e partenza per Gorgona alle ore 8,15. Arrivo ore 9,45.

Visita guidata dell’isola, accompagnati da Angiolo Naldi, ricercatore naturalista e guida ambientale, che da oltre trenta anni si occupa delle isole del Parco Nazionale dell’ Arcipelago Toscano, e autore del libro L’isola di Gorgona, Storia, archeologia, ambiente naturale terrestre e marino, la cui lettura ci accompagnerà durante il nostro viaggio (una copia sarà a disposizione sul pullman) e con cui potremo “approfondire la conoscenza di questi preziosi territori del nostro pianeta, accrescendo la consapevolezza che il nostro futuro sta nella loro tutela e nella loro conservazione”.

 

Questa escursione è per molti versi eccezionale, perché come saprete l'isola di Gorgona è un carcere, l'ultima isola-carcere d'Europa. Ma dimenticate Alcatraz e l’isola del Diavolo, questo è un carcere in cui è tangibile un'intima relazione tra uomo e natura, capace di preservare e valorizzare l'ambiente naturale dell'isola, e di favorire il recupero dei detenuti grazie ad un processo di responsabilizzazione e di ri-apprendimento dei valori fondamentali tramite il lavoro a contatto con la natura.

Isola difficile da raggiungere, ma colma di piacevoli, inimmaginabili sorprese. Non solo carcere, ma un territorio di pura essenza mediterranea, espressa nei profumi, nei colori della sua vegetazione e del suo mare.

Dati tecnici dell’escursione: lunghezza: 7 km circa. Dislivello totale: 250 m . Grado di difficoltà: E (facile).

Poiché l'isola è interamente compresa all'interno di un carcere non è possibile muoversi individualmente sul territorio, né allontanarsi dal gruppo nel corso della visita; non è possibile sbarcare apparecchi fotografici e videocamere né cellulari, che saranno raccolti prima dello sbarco, ed è necessaria la prenotazione con rilascio dei dati anagrafici (nome, cognome, luogo e data di nascita).

Pranzo libero a cura dei partecipanti. A questo proposito vi informiamo che né sul traghetto e tanto meno sull’isola è possibile comprare cose da mangiare, c’è uno spaccio/bar ma solo con qualche snack, per cui per il pranzo al sacco bisogna necessariamente provvedere il giorno prima a Bolgheri e a Castagneto Caducci.

Dopo la visita, partenza da Gorgona alle 18,15 e arrivo a Livorno alle ore 19,30.

Partenza per Perugia alle ore 19,45 e arrivo dopo 3 ore e mezzo circa. Eventuale cena durante il viaggio a cura dei partecipanti.

 

Traccia GPX:  230604-Isola-Gorgona.gpx Scarica file GPX Visualizza percorso
Interesse:  Paesaggistico, storico, naturalistico, eno-gastronomico
Massimo numero di partecipanti:  30
Quota di partecipazione individuale

Min. 25 partecipanti = euro 382,00 ( CON BUS 28 POSTI )

Min. / Massimo 30 partecipanti = euro 369,00 ( CON BUS 36 POSTI )

Supplemento per la singola 60€

Sistemazione in albergo Gran Duca , Ctg. 4 stelle standard

La quota comprende :

- 2 pernottamenti in albergo ctg. 4 stelle standard a Livorno, camere rinnovate da qualche anno

- cena di pesce in albergo : antipasto+primo+secondo + contorno + dolce + acqua+vino

- cena in osteria

- 2 prime colazioni a buffet con dolce e salato .

- traghetto da Livorno a Gorgona e viceversa

- visita guidata a Gorgona con Angiolo Naldi

- permesso d’ ingresso a Gorgona

- viaggio in pullman G.T. ( più supplemento per arrivo a Perugia il 3° giorno dopo le 24,00 )

- vitto e alloggio dell’autista

- assicurazione medica basale

- tassa di soggiorno

La quota non comprende:

- l’escursione con la guida del giorno 3 giugno (5,00 € da pagare in loco)

- tutti i pranzi e la cena del 3° giorno

- il biglietto per la visita alle Saline (3€)

- l’assicurazione annullamento (costo circa 30,00 euro) da emettere alla prenotazione

- quanto non incluso alla voce La quota comprende

L’iniziativa è riservata ai soci in regola con il pagamento della quota associativa dell’anno in corso.