CHE AVVENTURA ALL’ORRIDO DI BOTRI

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CHE AVVENTURA ALL’ORRIDO DI BOTRI (07/2001)

(Piccolo resoconto per i più curiosi)

di Fausto Luzi

 

Come se fossero degli "Eta Beta", dai loro zaini sono emerse cose inimmaginabili: fiaschi di vino, litri di succhi di frutta, macchine fotografiche giganti, stecche di cioccolata, diete spinte, creme e unguenti, barattoli di frutta sciroppata, indumenti intimi di alto livello estetico.

Poiché Eta Beta non erano, ma soci di Naturavventura, con tanto sudore sono stati superati i 1.000 metri di dislivello.

Che suggestioni, che sensazioni! Passare per un bosco di felci, trovarsi a secco vicino ad una sorgente inaridita, essere immersi nella nebbia oscura, sentire la tenda oscillare dal vento impetuoso, gustarsi il calore del fuoco di bivacco. Inoltre essere svegliati alle ore 8,00 dalla falciatrice del giardiniere che a 1.800 metri di altezza pulisce il prato dove siamo accampati dalle erbacce!

E poi, tutti con il casco protettivo dentro l’Orrido, dalle rocce scivolose e con l’acqua alle ginocchia.

Infine un grazie a chi (sia pure con il volto contrariato del direttore di gita) porta le auto al punto giusto e al momento giusto, cioè dopo il lauto pranzo finale.

Tutto bene insomma, un bel gruppo affiatato, tre belle giornate piene che i 21 partecipanti non dimenticheranno facilmente.

Ci sarà un seguito?….

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